WILLOW
POTENZIALE POSITIVO
Responsabilità
di se stessi -ragionamento costruttivo
Rancore,amarezza,egoismo, autocommiserazione, "succede tutto a me", amore per le convenzioni, "musoni" gioia nella disputa, la colpa è sempre degli altri o della vita"che è stata cattiva con me", malattia simulata, rabbia, trova da ridire su tutto,scontento degli altri, irritabile e irascibile, malevolenza, pessimista"nero", vittimismo, gode delle difficoltà altrui...
Sviluppo positivo
Comprensione del "attiriamo ciò che siamo", ottimismo nel comprendere la legge di causa ed effetto e la circolarità della nostra vita, positività, ci si assumono le responsabilità della vita.
SMETTO
DI PENSARE IN SCARSITA’!! L’UNIVERSO E’ ABBONDANTE , MI COLLEGO AL
PRINCIPIO DELLA PROSPERITA’ PER USCIRE DAI MIEI ORMAI VECCHI E SUPERATI
SCHEMI….
WILLOW
"Per quelli che hanno sofferto per avversità e sfortuna e
non possono rassegnarsi senza alcun lamento ne risentimento
perché giudicano la vita soprattutto in funzione del successo.
Sentono di avere meritato una così grande prova,
la trovano ingiusta e si amareggiano.
Arrivano così spesso a interessarsi e occuparsi meno attivamente
delle cose che prima facevano con piacere."
WILLOW, Salice, Salix vitellina
1935, Mont Vernon, il Salice è un albero che cresce in fretta e velocemente muore, collegato dalla mitologia alla dea dei morti Persefone , alla tremenda Ecate e alle ninfe come figlie degli inferi, i lugubri significati acquisiti non potevano che farne l'albero delle streghe; nella lingua inglese wicker significa vimini , wicked è malvagio, mentre il termine significa strega. Nel calendario Celtico a metà del mese dei salici cadeva la notte delle streghe, la famosa notte di Valpurga, con tanto di sabba e riti oscuri fino, si dice, al sacrificio umano, ancora oggi la credenza popolare associa il salice a streghe che ricompaiono sotto forma di gatti.
Il salice da sempre è collegato a lacrime (salice piangente), tristezza, malinconia, morte fin dalla prima antichità quando i cacciatori davano la forma della loro foglia alla frecce con cui uccidevano le prede; anche nella Bibbia si accenna al ramo di salice lungo il fiume di Babilonia, quello per intenderci a cui si appende la cetra del Va' pensiero.
Nel linguaggio floreale chi reca in mano un ramo di salice comunica di essere "solo e abbandonato", così come in alcuni luoghi un rametto nel cappello è sinonimo di amore respinto, è anche un segno di addio tra amanti. La sensibilità di Bach non poteva non cogliere tutti questi simbolismi nel cercare la risposta all'amarezza di chi si sente "vittima".
Tuttora usiamo l'acido salicilico, l'Aspirina in pratica, ma nell'antichità più che doti antiflogistiche erano del salice qualità collegate alla libido, anche contraddittorie tra loro poiché a seconda dei luoghi e dei tempi poteva essere considerato un afrodisiaco o donatore di fecondità così come un inibitore del desiderio e uno sterilizzante, misteri!